Per la prima tappa di Webcultura/> 2025 ci siamo spostati nella bassa parmense per esplorare una delle più affascinanti residenze storiche d’Italia: la Reggia di Colorno.
Facciamo un tuffo nel passato!

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ToggleUn viaggio tra secoli e storie di corte
Arrivati a Colorno ci dirigiamo subito verso la Reggia: impossibile non notarla già da lontano. Nata nel 1300 come rocca medievale, fu trasformata prima in residenza signorile nel 1500, poi in palazzo barocco dai Farnese un secolo dopo, fino a diventare una raffinata reggia sotto i Borbone.
Nel 1802, con l’annessione del Ducato di Parma all’Impero napoleonico, la Reggia visse un periodo di spoliazione. Ma pochi anni dopo, grazie al Congresso di Vienna, passò a Maria Luigia d’Austria – moglie di Napoleone – che ne tutelò la sua conservazione.
Elegante e monumentale, ad oggi la Reggia è un concentrato di storia europea racchiuso tra stucchi e arredi neoclassici. L’edificio, riconosciuto come uno dei principali monumenti del parmense, vanta oltre 400 stanze, corti e cortili, abbracciato dal torrente Parma.
Gli specchi che moltiplicano lo spazio, i pavimenti a scacchi rosa e i soffitti affrescati, compongono ambienti scenografici, ognuno capace di evocare un racconto diverso.
Infine, il giardino: una geometria perfetta di viali simmetrici, siepi scolpite, fontane e statue che si alternano lungo il percorso di oltre quattro chilometri. La perfetta estensione della reggia stessa: rigoroso, elegante e pensato per stupire chiunque lo attraversi.
Dopo l’arte, il gusto
Dopo tanta bellezza, ci siamo diretti “Da Sergio”, trattoria locale vicino alla Reggia. Qui, abbiamo gustato la vera cucina parmense: tortelli d’erbetta, gnocchi al ragù e il celebre prosciutto di Parma con la culaccia. Dulcis in fundo, un tiramisù che ci ha rubato il cuore dalla bontà.