Oggi la comunicazione è multidirezionale, non più a senso unico: gli utenti del web sono abituati a conversare in modo diretto, immediato e personale.
Per scegliere a chi rivolgerci e con quale messaggio, possiamo partire dagli strumenti che vi abbiamo già raccontato nei precedenti articoli: la Value Proposition e la Buyer Persona.
Una volta compreso cosa desideriamo comunicare e a chi, rimane da definire come vogliamo raccontarci – il cosiddetto tone of voice.
Pensiamo alla nostra azienda come a una persona con un carattere e una personalità da trasmettere ai potenziali ed effettivi clienti.
Dopo averli definiti, si procede a selezionare il linguaggio da utilizzare, le informazioni trasmesse e la complessità del testo.
La scelta del registro linguistico è il fulcro della comunicazione aziendale e dovrà essere coerente in ogni contesto, che si tratti del copy del sito web, di un testo per i social oppure della newsletter, ma diversificato proprio in base al mezzo.
Una volta stabilito ciò, occorre adattare forma e contenuti alle categorie di riferimento, utilizzando un registro conforme all’identità del potenziale lettore.
Una prima indicazione dipende dal calore che si desidera trasmettere con la comunicazione:
- Toni freddi: linguaggio burocratico o istituzionale;
- Toni neutri: linguaggio professionale o onirico;
- Toni caldi: linguaggio colloquiale o amichevole;
- Toni colorati: linguaggio ironico.
Plurale o singolare…questo è il dilemma!
Ogni scelta che viene fatta per la progettazione di un testo deve essere giustificata: è fondamentale capire se il target di riferimento è in grado di accettare un eventuale avvicinamento.
L’obiettivo è la massima efficacia della conversazione e, per raggiungerlo, bisogna utilizzare la forma relazionale più congeniale al tipo di rapporto che c’è con chi legge.
Il voi allontana, il tu avvicina.
L’utilizzo della seconda persona singolare permette di raggiungere un obiettivo importante: accorciare le distanze e dare la sensazione a chi legge di essere vicino. Rivolgersi ad un “tu” ideale alleggerisce il genere di linguaggio tipico di un’azienda che vuole comunicare autorevolezza senza la pesantezza distaccata della forma impersonale impostata sul “bisogna chiedersi se, occorre fare in questo modo…”.
Nella pratica:
Per un’azienda che lavora in ambito B2B e che tratta di contenuti tecnici, il target di riferimento è composto da esperti nel settore, responsabili d’ufficio e in generale figure dotate di competenze; lo scopo è quello di portare questi lettori ideali a pensare che la propria azienda abbia un valore ed una preparazione tecnica tali da indurli a valutare l’ipotesi di collaborare.
Per questi casi sarebbe meglio utilizzare il voi o, se si vuole risaltare il valore del contenuto piuttosto che la relazione, si può scrivere evitando di chiamare in causa direttamente il lettore.
E cosa dire del dilemma io/noi? Se lo scopo che vogliamo raggiungere è risaltare il soggetto che scrive e lavora individualmente, magari per un blog, la scelta della prima persona singolare è sicuramente efficace; le cose cambiano quando si ha a che fare con la produzione di un testo per un’azienda, dal momento che il plurale deve essere imprescindibile.
Il tone of voice in poche parole…
Non si tratta di una scienza esatta, non esiste una regola assoluta per tutto, la maggior parte delle volte la scelta migliore è affidarsi al buon senso e vestire i panni dei nostri interlocutori virtuali che, dall’altra parte dello schermo, ascoltano in silenzio cosa abbiamo da dire.
Con la giusta grammatica, ovviamente! Per non correre il rischio di fare errori, utilizza Grammarly.
Si tratta di un tool gratuito per la correzione automatica dei testi.
Dunque, impariamo a conoscere le realtà che si interfacciano alla nostra, scopriamo quali approcci, forme e tendenze possono risultare avvincenti e attiriamo il loro interesse dandogli esattamente quello che vogliono: attenzioni.
Questo è lo spirito con cui lavoriamo in Web Scriptum ed è ciò che cerchiamo di trasmettere, ogni giorno, ai nostri clienti con passione, strategia ed innovazione.
Quando si propone un contenuto ai propri lettori, è importante stimolarne l’attenzione con contenuti attuali: per capire gli argomenti più caldi del momento, Google Trends è un ottimo supporto per capire i temi di interesse per chi ci segue e incentivare l’interazione.